Flatus Resonantes
Flatus Resonantes
Flatus Resonantes - Una Dimensione Onirica
Il progetto Amori Difficili prende in prestito il nome dall’omonima raccolta di racconti di Italo Calvino e cerca di coglierne alcuni elementi e principi fondamentali suggeriti dal grande autore italiano, per riproporli sulla scena in forma di teatro documentario delle emozioni e delle passioni. Il lavoro insiste sulla memoria affettiva della comunità in cui viene realizzato e vuole restituire in una forma trasfigurata la mappatura dei sentimenti di quella stessa comunità.
Vogliamo credere che sia finito il tempo della colonizzazione e dello sfruttamento e si passi a un tempo in cui le persone possano raccontare e valorizzare gli spazi che abitano.
FLATUS RESONANTES
La memoria emotiva si muove come il vento, con il tempo cresce arricchendosi o si calma diventando una tenue brezza, ansima affannosamente o respira placidamente. I venti (Flatus) delle nostre emozioni risuonano (Resonantes) dentro di noi e questa vibrazione diventa la nostra emanazione nel mondo.
L’IDENTITÀ
Nel solco del progetto AmoriDifficili, Flatus Resonantes è un’installazione creata con la partecipazione della comunità che la ospita, insieme ci avventureremo nel percorso della memoria emotiva di chi, direttamente o indirettamente ha fatto esperienza della miniera.
LE CONCHIGLIE
Le forme degli oggetti sono ispirate dalla natura, sono forme organiche che ricordano gli invertebrati del mare, i poriferi (spugne), coralli, licheni marini, a reinterpretare l’oggetto conchiglia, utilizzato quasi come “strumento” per ascoltare il suono del mare; le ceramiche saranno il nostro "strumento" di ascolto.
Ma oltre che sulle forme, che vogliono appunto essere un tributo alle creature e alle morfologie del mare, la mia ricerca si è focalizzata anche sullo studio delle texture createsi attraverso l'utilizzo di colorazioni, di argille diverse (refrattarie, bianche, rosse e nere) e anche le svariate differenti cotture a cui le opere sono state sottoposte; texture caratterizzate anche e soprattutto dai segni "grafici".
Sono solchi o segni a rappresentare l’aria che fluisce col respiro e al tempo stesso i segni indelebili dei ricordi nel tempo (i racconti stessi).
Oltre a ciò, i segni si legano anche ad un certo mondo arcaico; l'ispirazione arriva da tutte quelle pietre che nell'antichità venivano incise dall'uomo per motivi di natura “sacra”, per mantenere una memoria, e che ritroviamo spesso in luoghi di interesse archeologico, come dolmen, menhir e altri.
Martina Silli