Una satira feroce sullo straniamento che si vive oggi in rapporto al proprio aspetto e al proprio corpo. Uno spettacolo sull’immagine, sull’apparenza e sulla difficoltà di essere se stessi.
La lingua, la musica e la cultura Yiddish, quell’inafferrabile miscuglio di lingue, la condizione universale dell’Ebreo errante, il proverbiale umorismo ebraico nello spettacolo piu ironico e sferzante di Moni Ovadia.
Di mamma ce n’è una sola ma puo avere molte facce! Un’esilarante excursus sulla figura della mamma dalla tragedia greca al più scatenato e scanzonato cabaret moderno, da Euripide a Brecht, da Ovidio a Franca Valeri, da Jacopone da Todi alla sceneggiata di Mario Merola.
Sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari, un’ umanità dolente che nel gioco trova la forza per pensare ad un futuro migliore, per sopravvivere al proprio presente. Un testo scritto nel 36, di sorprendente attualità, con cui il figlio Luca rinnova il suo omaggio al grande Eduardo.