[RINVIATO] HARLEKING

 

 

Nei nostri lavori ci capita spesso di avvicinarci a pratiche specifiche nate in epoche passate che possano aprire immaginari lontani. Questo permette di evocare figure riconoscibili anche all'interno di una struttura drammaturgica non narrativa, e infittire il  complesso dialogo tra passato e contemporaneità. In particolare in Harleking, che nasce volgendo lo sguardo al carattere persuasivo del sistema di comunicazione di massa, ci ha interessato rievocare la Commedia dell’Arte per la caratteristica iper-espressiva del suo linguaggio e in particolare Arlecchino per il suo intrinseco rapporto con il potere. In che modo l'arte visiva fa ingresso in questo lavoro? Il nostro percorso sin dagli inizi è nato a cavallo tra arti visive e performative. Questo ha chiaramente segnato una naturale propensione a pensare anche il movimento come pratica visiva oltre che condizione corporea. La nostra ricerca si nutre di riferimenti che osserviamo nella storia dell’arte e ci aiutino a lasciar emergere paesaggi o relazioni gestuali sospese. In Harleking ad esempio uno dei riferimenti centrali in questo senso è la Grottesca, un ornamento di epoca romana che ha la caratteristica di unire fluidamente eleganti volute ornamentali a figure mostruose.