Petter: prigioniero politico | Meridiano zero
Petter: prigioniero politico | Meridiano zero
Personaggio centrale della resistenza norvegese, Petter Moen fu arrestato nel febbraio 1944 e imprigionato nel carcere di Oslo, sede della Gestapo, il cui indirizzo è rimasto tristemente famoso: Møllergata 19.
Qui, in cella, iniziò a comporre uno straziante diario incidendolo con una punta di metallo sulla carta igienica. Scritte cinque pagine, le raccoglieva in un sesto foglio chiudendone le estremità a formare un involto, che infilava poi nell’apertura della presa d’aria della cella. Moen scrisse così un migliaio di pagine, tra il 10 febbraio e il 4 settembre 1944: dagli appunti presi giorno dopo giorno, al buio, senza possibilità di essere riletti, traspare l’autentica sofferenza nella vita di un prigioniero, tra paura, speranza, umiliazione e rimorso.
Il 6 settembre 1944 Petter Moen è condotto sulla nave tedesca Westfalen insieme ad altri prigionieri per essere deportato in Germania. L’8 settembre, nello stretto di Kattegat, lo scafo della Westfalen colpisce due mine: anche a causa delle pessime condizioni del mare, la nave affonda rapidamente. Fra i sopravvissuti vi è un deportato cui Moen aveva confidato di aver scritto il diario: grazie a lui, dopo la guerra, sotto il pavimento delle celle in cui Moen era stato rinchiuso la polizia norvegese troverà intatti tutti i fogli. Trascritto faticosamente dopo la guerra, il diario venne pubblicato in Norvegia nel 1949 e poi tradotto in molte lingue.
Lo spettacolo esplora il concetto di resistenza individuale, la lotta per mantenere la propria identità in condizioni estreme e il valore della testimonianza storica.
La figura di Petter Moen diventa simbolo della forza interiore contro la repressione, e il suo diario un atto di sopravvivenza della memoria.
L’opera riflette anche sulla relazione tra suono, parola e silenzio, ponendo domande sul modo in cui la storia viene trasmessa e percepita. Attraverso una combinazione di teatro performativo, radiodramma, musica elettronica e videoarte, il pubblico viene trasportato nell’isolamento della cella, vivendo il progressivo deterioramento psicologico del protagonista. Il testo alterna monologhi interiori, suoni distorti e immagini evocative che costruiscono un’atmosfera claustrofobica e intensa.
Accoglienza e riconoscimenti
Debuttato il 25 gennaio 2024 a Bologna, Petter – Prigioniero Politico è stato accolto positivamente dalla critica e dal pubblico per la sua capacità di unire sperimentazione teatrale e impegno storico. L’opera ha ricevuto il Premio Museo Cervi – XXIII Festival di Resistenza, confermando il suo valore nel panorama del teatro contemporaneo.
una produzione_ Compagnia Meridiano Zero e SHIP
con il sostegno di_ Istituto Storico Parri
con il patrocinio del_ Dipartimento delle Arti – Università degli Studi di Bologna e del Parco Nazionale dell’Asinara
drammaturgia originale, regia e attuazione di_ Simone Azzu
musiche e suoni di_ Martino Corrias
montaggio video di_ Simone La Licata
fonica a cura di_ Stefano Daga
grafiche di_ Marco Loi
contributi video di_ Claudia Virdis, Stefania Porcheddu, Simone La Licata, Edoardo Pinna, Luigi Pirisi, Simone Azzu
durata_ 60'
Lo spettacolo "Petter: prigioniero politico" fa parte della rassegna "Storie e memorie d'Europa": un progetto a cura di Sardegnateatro in collaborazione con l'Istituto per la Storia dell' Antifascismo e dell'Età Contemporanea nella Sardegna Centrale e con il patrocinio e il sostegno del Comune di Nuoro - Ufficio Europe Direct.