la ronde - projet InSitu
la ronde - projet InSitu
Direzione artistica e coreografia: Martin Chaput, Martial Chazallon
performer: Martin Chaput, Martial Chazallon, Donatella Martina Cabras, Franco Casu, Parwanhe Frei, Andrea Melis
Grafica e segnaletica: Mahé Chemelle
Realizzazione dell’applicazione: Orbe nell’ambito del progetto CoSiMa de l’Agence Nationale de la Recherche
Accompagnamento del processo artistico: Catherine Contour
Produzione: Le Toboggan (F) – Vermont Performance Lab – MASS MoCA – Arts and Ideas festival (USA)
co-produzione esecutiva: Sardegna Teatro
Un’immersione sensoriale, un viaggio in cui lo spettatore è invitato a vivere un’esperienza immersiva nel labirinto del Teatro Massimo: una ri-scoperta dello spazio, che metterà i visitatori al centro di un percorso immaginativo e multisensoriale. Il progetto itinerante coinvolgerà anche 4 danzatori locali in una visita esperienziale che valorizzerà la struttura attraverso un’azione di ricerca non tradizionale e site specific, studiata per poter essere fruibile dal pubblico tradizionale, da turisti e persone diversamente abili: il linguaggio performativo faciliterà l’inclusività e permetterà un coinvolgimento che travalica i limiti della parola, grazie all’interpretazione della struttura mediata dal linguaggio corporeo.
Martial Chazallon e Martin Chaput di Projet InSitu lavorano insieme dalla creazione di Du Haut nel 2000. Chazallon proviene da un passato di ricerca, dopo un periodo in Sud Africa trascorso esplorando la costruzione dell'identità nella pittura di Ndebele, che si è tradotto nella creazione di Wake Up! nel 2001. Il percorso professionale di Chaput è stato più incentrato sulla danza; ha studiato a Les Ateliers de Danse Moderne di Montréal prima di trasferirsi in Francia nel 1987, dove ha proseguito la sua formazione con Dominique Bagouet, Viviane Serry, Bernard Glandier e molti altri. Al centro del lavoro di Project InSitu è l'esame delle interazioni del corpo con lo spazio circostante. Nell'ultimo decennio i due coreografi hanno inventato nuovi modi per sfidare le percezioni del pubblico sul proprio contesto. Le esperienze delle loro performance immersive espandono la nozione di danza, affermando il senso del corpo e la sua presenza nell'ambiente quotidiano.
The spectator will live an immersive experience in the Teatro Massimo labyrinth: a re-discovered space which will put visitors at the centre of an imaginative and multisensory journey. The itinerant project will also involve 4 local dancers in an experiential visit that will enhance the structure and interpret it through the mediation of body language.
Unu biàgiu in ue chie lu càstiat connoschet una esperièntzia manna in intro de su labirintu de su Teatru Massimo: una iscoberta noa, chi at a pònnere sos visitadores in mesu de unu caminu meledosu e multisensoriale. Su progetu itinerante at a pònnere in giogu 4 balladores de su logu in una bìsita esperientziale chi at a dare balia a s’istrutura e l’at a interpretare cun su mèdiu de su limbàgiu de sa carena.