Happyland parte 1 | Princess
Happyland parte 1 | Princess
coreografia: Eisa Jocson
performance: Eisa Jocson, Russ Ligtas
musiche: Marc Appart
creative presence: Arco Renz
luci: Florian Bach
coaching: Rasa Alksnyte
direttore di produzione: Tang Fu Kuen
produzione di: Eisa Jocson e Künstlerhaus Mousonturm
in co-produzione con: Frankfurter Positionen e tanzhaus nrw
durata: 60'
Supported by the NATIONALES PERFORMANCE NETZ International Guest Performance Fund for Dance, which is funded by the Federal Government Commissioner for Culture and the Media.
Nella Disneyland di Hong Kong una legione di danzatori provenienti dalle Filippine è impiegata nel ruolo di animatore professionista, per ripetere quotidianamente performance codificate di “felicità”. Esclusi dai ruoli principali, riservati a profili razziali specifici, vengono assegnati loro ruoli secondari come una zebra ne il re leone, un corallo ne la sirenetta, una scimmia in tarzan. I performer sono assunti sulla base del loro “coefficiente di carineria disney”: il loro atteggiamento allegro e vivace. Il radicamento della cultura americana nella psiche dei filippini ha prodotto corpi disciplinati adatti al lavoro affettivo nell’impero della felicità. In risposta a questo fenomeno, due performer filippini si appropriano della principessa bianca, il modello archetipico che domina l’immaginario narrativo dei bambini escludendo al contempo il loro contesto, i corpi e le storie. Il duo distilla meticolosamente e ricostruisce il linguaggio del corpo di questa ideale principessa fantasy e programma i suoi movimenti e il suo linguaggio nel proprio corpo mascherato. Le narrazioni programmate del sistema vengono riscritte dagli artisti utilizzando strategie mimiche e imitative e corrompendo questo mondo chiuso con i loro corpi estranei.
Questa performance riconfigura l’intricato corpo- segno - espressione e lingua dell’industria del Fantasy per indebolire le mercificate e precostituite rappresentazioni della felicità.
Princess sposta il corpo filippino dalla posizione secondaria, ai margini, al ruolo principale, al centro. Dall’interno di questa posizione di vantaggio infondono il loro essere e immaginano nuove narrazioni di formazione identitaria.
In Disneyland Hong Kong, dancers from the Philippines are hired based on their ‘Disney cheeky factor’ and assigned anonymous supporting roles. As a response to this phenomenon, two Filipino performers hijack the white-skinned princess, they overwrite the pre-programmed narratives corrupting this closed world with their foreign bodies. Princess transposes the Filipino body from the supporting position in the margins to the main role at the centre.
In sa Disneyland de Hong Kong una legione de balladores chi benint dae sas Filipinas est impinnada petzi in ruolos segundàrios, sos ruolos de primore los chistint a perfilos ratziales piessinnados. In resposta a custu fenòmenu, duos performer filipinos leant sa printzipessa bianca, Princess tràmudat su corpus filipinu dae una positzione segundària a su ruolu de primore pensende maneras de contare noas de formatzione identitària.
