4° Festival di filosofia - L'infinito fratricidio
4° Festival di filosofia - L'infinito fratricidio
in collaborazione con l'Università degli Studi di Cagliari
L’infinito fratricidio
Capire il male: storia, memoria, catarsi
a cura di Roberta De Monticelli e Pierluigi Lecis
“Noi siamo nati alla fine della guerra del Vietnam e ci siamo svegliati con la guerra del Libano, poi quella dell’Iran contro l’Irak. Ci ha lasciati di stucco la guerra delle Malvine, poi abbiamo sentito la necessità di prendere la parola con la guerra in ex Jugoslavia. Le ecatombe del Ruanda hanno seguito la guerra del Golfo e preceduto le devastazioni in Kossovo. Non abbiamo ancora capito niente dei massacri in Algeria e nessuno ci ha parlato di Tibet e molto poco della Somalia. Siamo diventati adulti con l’inizio dell’Intifada di settembre del 2000 e il nostro mondo quotidiano è andato in pezzi contro la scogliera dell’11 settembre 2001”
Questo è l’orizzonte temporale della generazione che aveva trent’anni nel 2000, la generazione di Wajdi Mouawad, drammaturgo e attore che ha riacceso la scena del teatro di una luce nuova e antichissima, la luce che del teatro è l’essenza. E’ la luce fatta sull’indicibile della storia, sul “cumulo mostruoso di dolore” che è sepolto in ciascuno di noi come i morti innumerevoli di cui è tomba il mare “nostro”. Perché quell’orizzonte temporale si prolunga identico a sud e a est di questo mare, come identica permane la nostra ordinaria rimozione, la nostra cecità, la nostra fuga dalla guerre “altrui”, anche quando sono vicinissime.
La “tetralogia della memoria” di Wajdi Mouawad, Il sangue delle promesse, di cui Incendi, lo spettacolo-cardine di questa stagione, costituisce la seconda parte, traduce in atto, e insieme traspone in idea, quella ricerca della verità nella Storia che non può rivelarsi che attraverso le storie e la ricerca della propria origine, della propria identità, del senso stesso della propria vita. Allora può avvenire il miracolo dalla catarsi, miracolo poetico ed esistenziale insieme. Da questo il titolo di quest’edizione completamente rinnovata del nostro Festival. Il suo orizzonte è ormai anche esplicitamente spalancato sull’attualità del mondo e quella delle nostre anime insieme – soprattutto quelle dei più giovani, che della vera e propria Odissea contemporanea, del viaggio al termine della notte cui Mouawad ci invita hanno bisogno come del pane e della trasparenza della poesia, per capire se stessi, per aprisi al futuro.
“Ci sono verità che non possono essere rivelate che a condizione di essere scoperte”. Cioè, letteralmente, sottratte alla copertura di indifferenza emotiva che neutralizza l’informazione, comunque distratta, comunque ridicolmente incompleta o deformata.
Al centro del festival di quest’ anno è la tremenda realtà della guerra: e in primo luogo quella civile (la greca stasis), nera sorella della guerra non fraterna, il greco polemos. Entrambe, fin dagli inizi del pensiero umano sono il tema per eccellenza: come è cominciato tutto? Come nascono le opere e i giorni, l’ordine della vita civile, come implodono le civiltà, trasformando l’umano nell’orrore? Come si può sciogliere la catena della vendetta e della ritorsione, che pure ha origine – come la tragedia antica sa – dalla stessa radice della vita e dell’amore? Sempre una questione di fratelli, come Caino e Abele e Romolo e Remo. La guerra civile è sempre la stessa dovunque e in ogni tempo. Ma la prima lezione è che non c’è idea senza storia vissuta (o ricordata). O, come dice Mouawad, non c’è teatro /specchio del mondo senza Storia e senza storie. Senza racconto e memoria.
I “filosofi” di quest’anno ci aiuteranno a far luce su queste “scoperte” a partire da vocazioni intellettuali più che mai aperte all’esperienza, in alcuni casi sofferta in prima persona, del fratricidio umano. Con le armi della lingua e della cultura araba (Prima giornata -Religione e civiltà: il mondo arabo); con quelle della storia delle idee antiche e moderne sulla tragedia e il perdono (Seconda Giornata - La cognizione del dolore. Il tragico, la memoria, il perdono); con quelle, infine, della storia più profonda degli intrecci fra le culture mediterranee nei millenni e nella modernità (Terza Giornata – La storia e le storie. Realtà e narrative dei conflitti).
PROGRAMMA - clicca qui per scaricare la versione digitale
Fondazione Banco di Sardegna
Giovedi 14 maggio - ore 18,30
Religione e civiltà: il mondo arabo
Anteprima Festival
Focus Tunisia con Emna Jeblaoui membro del comitato Consultivo dell’Istituto Arabo per i Diritti umani.
Teatro Massimo
Venerdi 15 maggio ore 17.30
Apertura Festival con la partecipazione delle autorità di Regione Autonoma della Sardegna – Provincia di Cagliari- Comune di Cagliari
ore 18.00
Massimo Campanini e Wasim Dahmash
Massimo Campanini è uno dei più apprezzati storici del Vicino Oriente arabo contemporaneo, nonché storico della filosofia islamica. Insegna Storia dei paesi islamici presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Trento.
Wasim Dahmash è ricercatore di traduzione letteraria e la dialettologia araba. Ha insegnato Dialettologia Araba all’Università di Roma “La Sapienza” e Lingua e Letteratura Araba presso l'Università degli Studi di Cagliari.
ore 21.00
spettacolo: Incendi di Wajdi Mouawad
regia Guido De Monticelli
Teatro Massimo
Sabato 16 maggio
La cognizione del male. Il tragico, la memoria, il perdono
ore 11.00
Simona Forti con Gabriella Baptist
Simona Forti è professore ordinario di Storia della filosofia politica presso l’Università del Piemonte Orientale. È presidente di BIOS centro di ricerca internazionale e interdisciplinare sulla bioetica e la biopolitica.
Gabriella Baptist è professoressa associata di Filosofia morale presso la Facoltà di Studi Umanistici dell’Università di Cagliari, Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia.
ore 12.30 La parola al pubblico
ore 16.00
Bendetta Tobagi con Paola Piras
Benedetta Tobagi è una giornalista, scrittrice e conduttrice radiofonica. Sviluppa iniziative culturali e progetti didattici insieme a centri di documentazione e associazioni per la memoria del terrorismo.
ore 18.00
Moni Ovadia con Luca Foschi
Moni Ovadia è un attore teatrale, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante italiano. Dedito al recupero e alla rielaborazione del patrimonio artistico, letterario, religioso e musicale degli ebrei dell'Europa orientale, sostiene i diritti della Palestina, affermando che la propaganda della destra "reazionaria" israeliana sia strumentale a uccidere e a colonizzare nei territori palestinesi.
Luca Foschi è un giornalista sardo: la sua attività di corrispondente dalle zone di guerra si svolge per quotidiani come L'Unione Sarda, Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, Lettera 43 e The London Economics.
ore 19.30 La parola al pubblico
ore 21.00
spettacolo: Incendi di Wajdi Mouawad
Domenica 17 Maggio
La storia e le storie - Realtà e narrative dei conflitti
ore 11.15
Franco Cardini con Roberta De Monticelli
Franco Cardini è uno storico e saggista italiano. Il campo di studi principale è quello della storia delle Crociate, affrontato con studi su scritti cristiani e arabo-islamici: concentra la sua analisi sulla decostruzione del mito dello “scontro di civiltà” e la presentazione degli interessi presso quali questo trova sponda.
Roberta De Monticelli insegna Filosofia della persona all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha fondato la scuola dottorale interfacoltà “La personne: philosophie, épistémologie, éthique”, insieme a medici, teologi e filosofi dediti all’etica. Dal 2009 è Direttrice di PERSONA (Research Centre in Phenomenology and Sciences of the Person).
Ore 12.45 La parola al pubblico
Ore 16.00
Remo Bodei con Elisabetta Cattanei
Remo Bodei è professore di filosofia alla University of California di Los Angeles dopo esserlo stato a lungo alla Scuola Normale Superiore e all'Università di Pisa. Insegna in diverse università europee e americane, dedicando le sue ricerche dapprima all’idealismo classico tedesco, all’età romantica, all’estetica e al pensiero utopico.
Elisabetta Cattanei si è formata sotto la guida di Giovanni Reale all’Università Cattolica di Milano. Insegna Storia della Filosofia antica presso le Università di Cagliari e Genova.
Ore 17.30 La parola al pubblico
Ore 19.00
spettacolo: Incendi di Wajdi Mouawad
RASSEGNA CINEMA - SPAZI NAVIGANTI
LETTURE IN AVVICINAMENTO AL FESTIVAL
INSTALLAZIONI
PERFORMANCE
Roberta De Monticelli
[1] Wajdi Mouawad, Hortense Archimbault, Vincent Baudrller, Voyage pour le Festival d’Avignon 2009, pp.16-17, cit. in C. Farcet, Postface à Incendies, Babel 2009, p. 164.