"L'Amore è un cane blu": Paolo Rossi si perde per poi ritrovarsi

Testata: 
Data: 
Giovedì, 21 Novembre, 2013

20 11 2013 (Teatro)

"L'Amore è un cane blu" di e con Paolo Rossi

scritto con Stefano Dongetti, Alessandro Mizzi

in collaborazione con Riccardo Piferi, con la supervisione di Gaia Rayneri

musiche originali composte da Emanuele Dell'Aquila

ed eseguite dal vivo da I Virtuosi del Carso (Emanuele Dell'Aquila, Alex Orciari, Stefan Bembi, Denis Beganovic, Mariaberta Blašković, David Morgan)

una produzione La Corte Ospitale  

 

Date spettacoli:
Martedì, 26 Novembre, 2013 – 21:00
Mercoledì, 27 Novembre, 2013 – 21:00

Teatro Massimo, Cagliari/  Circuito Teatro Stabile della Sardegna

biglietteria@teatrostabiledellasardegna.it 

 

-Come da Comunicato stampa; note dell'autore-

In un paese dove la passione è scomparsa ovunque, nei legami sentimentali come in quelli con la propria comunità (un tempo chiamavasi politica).

Dove il caos regna principesco sia nei rapporti economici che in quelli affettivi: un uomo si perde. Si perde in una notte assolutamente e terribilmente magica sull’ altopiano del Carso.

Una terra dove è nato e dalla quale si era allontanato: tra grotte, fiumi sotterranei, rovi e pietre questo sarà per lui l’unico luogo dove ormai vivono ancora le fiabe degli amanti perduti e delle passioni tradite.

Questo spettacolo è un diario, un disegno, diventerà un film, per ora un concerto visionario popolare lirico e umoristico.

Narra di un tragico smarrimento e di una comica rinascita.

Visto che nei miei lavori ha sempre governato la troika attore – persona – personaggio avrebbe potuto intitolarsi “L’uomo che amava le donne”. Oppure “L’uomo che non sapeva amare sia le donne che il suo partito”. Non sarebbe stato male “Autobiografia non autorizzata”.

Perché no oppure “L’uomo che raccontava barzellette ai sassi” . Pensavo anche “Ti amo ma non sono d’accordo con quello che provo!”. O “Ma cos’è questa crisi?” sottotitolo “ho già i miei problemi”. “Donne contro donne”. “Uomini veri, ma in fuga”.

Invece si chiamerà “L’amore è un cane blu”… che sono entrambi animali molto, ma molto difficili soltanto da immaginare. Ma come si dice: per incontrarli bisogna non perdersi, e per non perdersi il modo migliore è non sapere mai dove andare.

Il mio avvocato mi ha suggerito di aggiungere a questa scheda riassunto la frase: “ogni riferimento a persone o fatti realmente esistiti o accaduti è puramente casuale”.

Si sa arrivano momenti in cui i racconti ascoltati nell’infanzia e i sogni e le visoni dell’adolescenza diventano più vividi dei ricordi di vita vissuta lontana o recente o quantomeno spesso si finisce per confonderli. Qui si narrerà di ripartire in ogni trattativa – sia con se stessi, in camera da letto, in piazza o in parlamento – dalla ricchezza di un palpito coraggioso piuttosto che la misera miseria del soldo e della paura (anche se entrambi hanno la loro importanza, soprattutto la seconda). E questo è quanto.

La rappresentazione teatrale si avvarrà del prepotente contributo musicale, una vera e propria colonna sonora, dell’orchestra di liscio balcanico “I Virtuosi del Carso” diretta dal sublime maestro Emanuele Dell’Aquila.

 

La recensione dello spettacolo pubblicata su Recensito.net in data 23-10-2013; spettacolo visto presso il Teatro Vittoria, Roma

di Domenico Donaddio

 

Paolo Rossi: un western psichedelico in musica

L’ultimo spettacolo di Paolo Rossi è proprio come te lo immagini: divertente e trascinante, tanto da farti uscire dal teatro con un grosso sorriso stampato. “L’amore è un cane blu”, ‘western carsico psichedelico’, è una lunga ‘prova di trasmissione’ per un film da ambientare tra le rocce del Carso (Rossi è di Monfalcone), tra visioni oniriche, suoni, storiellette, battute e canzoni. La composizione dello show riesce a debordare dal classico monologo inframezzato da qualche sortita musicale, regalando sequenze in crescendo contrappuntate dagli inserimenti dei Virtuosi del Carso – band folk rock impreziosita da un’ottima voce femminile – e gli interventi (meno felici) del comico/chitarrista pugliese Emanuele Dell’Aquila.

Il film da fare è una sorta di serie di prove iniziatiche gonfia di apparizioni (il cane blu è una figura mitologica della zona che ha il potere di mandare in cortocircuito lo spazio-tempo): la trama, che inizialmente viene proposta in maniera piuttosto lineare, lascia presto il posto ad aneddoti comici, alla morte che contratta una scomparsa perché ‘anche per lei c’è la crisi’ e a un matrimonio che si conclude con una fuga lesbo. L’intervallo è riempito da un casting improvvisato dove chi vuole può lasciare la propria candidatura per recitare nel lungometraggio, mentre la band si rifocilla mangiando la minestra. Il secondo tempo acquista progressivamente ritmo regalando scene da applausi: una canzone sul tema ‘anche Cristo era un clandestino’ interpretata da Rossi/San Giuseppe (l’unico personaggio dei vangeli che non si sa che fine fa, creando un buco narrativo non da poco); il comico incontra poi il fantasma di Berlinguer, cui deve spiegare gli ultimi trent’anni del suo partito e della politica italiana; conclusione pirotecnica con le ‘Brigate Clown Criminali’ e le loro azioni in nome dell’arte – segnaliamo la proposta di proiettare nei cinema durante le vacanze di Natale “La ricotta” di Pasolini in loop al posto dei cinepanettoni.

Paolo Rossi regala due ore di divertimento, riflessioni e musica, senza tralasciare qualche battuta sulla stretta quotidianità (citati tra gli altri Barilla e ovviamente Berlusconi) e citazioni da Shakespeare, Ovidio e Brecht. Vivamente consigliato.      

Cinzia Crobu

 

Stagione: 
Evento correlato: