“0scena festival”, teatro di ricerca dalla Toscana

Data: 
Lunedì, 7 Ottobre, 2013

Pagina 23 - Cultura-Spettacoli

Dall’11 ottobre la rassegna sulle nuove realtà curata in tandem da Cada Die e Teatro di Sardegna

Arrivano dalla Toscana - per parlare di famiglie allargate, di Resistenza e nuove generazioni, di politica e informazione - i nuovi teatri dell’0scena Festival, dall’11 al 13 ottobre. È la seconda edizione dell’originale iniziativa che unisce due compagini sarde, Cada Die e Teatro Stabile di Sardegna, e due teatri, La Vetreria e il Minimax, nel creare un’occasione di confronto con i linguaggi e lo sguardo di giovani – dai 25 ai 40 anni – attori e autori contemporanei di altre regioni italiane. Dopo il debutto dell’iniziativa lo scorso anno con le compagnie lombarde, lo sguardo dei due direttori artistici Giancarlo Biffi e Guido De Monticelli si volge alla Toscana, particolarmente fertile per il nuovo teatro grazie alle politiche locali, per andare ad indagare differenze ed elementi comuni generazionali. Una generazione segnata da un simbolo come lo zero di 0scena, una mancanza – di lavoro, se non di futuro – e da quella parola chiave, che denuncia una realtà spesso volgare e arrogante, sgradevole da mostrare. Il cartellone si apre – dopo la serata del 4 ottobre al Muzak Club con i promo degli spettacoli da presentare ai giovanissimi – venerdì 11 alle 21.15 alla Vetreria. “Capolino” nuovo spettacolo in anteprima de Gli Omini, giovane e pluripremiata compagnia, nasce «da una scrittura che arriva da una lunga indagine e da un lavoro sul campo», spiega Biffi, per raccontare una famiglia “non Barilla”, in cui «la finzione fa male tanto da diventare vera». Il sabato l’appuntamento è al Minimax alle 18 con «R…Esistere. 13 buoni motivi per rinunciare al suicidio» del gruppo If Prana, dialogo di due ragazzi in bilico su un cornicione, che si chiedono anche come portare la Resistenza in tempi attuali. Seguirà un incontro su “La scena Toscana. Poetiche, linguaggi, politica”, e dopo la “merenda toscana con interventi musicali dei Gatti Mézzi”, andrà in scena l’esperimento sul riso e i suoi meccanismi del Teatro Sotterraneo. “Homo ridens” propone alcuni test al pubblico che farà da cavia. Il riso come rivalsa popolare – dice Biffi – aggiunge un altro elemento conoscitivo su questa regione. Domenica gli appuntamenti saranno tre, a partire dalle 17 al Minimax con lo spettacolo dei Gog e Magog. In “Non è quel che sembra” la doppia confessione di un giovane onorevole italiano, porta l’attenzione sui mezzi di informazione e la manipolazione dell’opinione pubblica. Si prosegue alla Vetreria: alle 19.30 i Sacchi di Sabbia affrontano il tema del sacrificio con “Abram e Isac” rilettura della rappresentazione dell’episodio biblico scritta nel 1440 dal fiorentino Feo Belcari, mentre alle 20.30 l’incontro tra la compagnia Guascone Teatro e i musicisti dei Gatti Mézzi concluderà in modo brillante il festival. “Lisciami…capire tutto in una notte” è una sorta di duello tra una band che vorrebbe fare jazz e un pubblico da festa patronale o dell’Unità che ama invece il ballo liscio.

Roberta Sanna

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