SOGLIE ritorna in scena domani alle ore 21.00 al Teatro Massimo.

 

Ha debuttato martedi 4 maggio al Teatro Massimo, lo spettacolo di nuova produzione di Sardegna Teatro e Is Mascareddas, SOGLIE tratto da “La via del pepe” di Massimo Carlotto.
Una favola riletta che tocca il delicato tema dell’immigrazione clandestina.  La regia è del regista sassarese Marco Sanna, già apprezzato sul territorio nazionale con la sua compagnia Meridiano Zero.  In scena Antonio Murru della compagnia Is Mascareddas che con abilità si districa tra l’animazione dei burattini costruiti da Donatella Pau e la narrazione del testo. La musica è curata ed eseguita dal vivo da Mauro Palmas musicista di spicco del panorama sardo e mediterraneo.

Inserito nel programma di maggio del Teatro Massimo che ha come tema centrale il Mediterraneo, lo spettacolo andrà in scena venerdi 8 maggio alle ore 21.00 – sabato 9 maggio ore 21.00 - domenica 10 maggio ore 19.00, sino al 24 maggio.

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Teatro Massimo - Sala M3 - dal 5 al 24 dicembre

Sardegna Teatro
SOGLIE
liberamente tratto da "La via del pepe" di Massimo Carlotto

Regia: Marco Sanna
con: Antonio Murru
Musiche: Mauro Palmas
Scene e costruzione burattini: Donatella Pau
Progetto e costruzione scene : Antonio Murru,Donatella Pau
Aiuto sartoria: Simona Cadeddu, Maria Pasqua Carboni

Un uomo sulla spiaggia, portato dal mare, di cui non sappiamo nulla. Come una cosa buttata li, un relitto, un rifiuto corroso e smussato dalle onde, qualcosa non più riconoscibile a cui non sappiamo dare un nome, che ha perso la sua funzione originale e adesso sta li davanti ai nostri occhi in attesa di una nuova identità. Inizia così la nostra storia, come quella dei tanti invisibili che sbarcano sulle coste italiane e attraversano la penisola da sud a nord per raggiungere il confine. Fantasmi, a cui viene assegnata un'identità solo nel momento in cui li si arresta e li si rinchiude, con l'unica colpa di aver esercitato il proprio diritto alla sopravvivenza, nessuno li cerca, ogni istante della loro esistenza è priva di certezze.

Lo spettacolo narra la storia di uno di loro, cerca di rendergli giustizia, ricostruisce la sua parabola umana, dalla partenza piena di sogni fino al rimpatrio forzato. Nel mezzo c'è stato un naufragio e Amal (questo è il suo nome) è stato il solo a salvarsi, la morte lo ha tenuto a galla e ha giocato con la sua vita, gli ha mostrato il destino dei tanti come lui che non ce l'hanno fatta, lo ha portato a spasso per il mediterraneo illustrandogli le gesta di quel popolo silenzioso, incapace di nuotare, che sfida il destino e le onde nella speranza di un domani migliore.