Cosa arcana e stupenda, il teatro di Leopardi al Minimax per le scuole

Debutta il 31 ottobre al Minimax lo spettacolo che lo Stabile dedica nella Stagione 14/15 alle scuole. Cosa arcana e stupenda, il teatro di Giacomo Leopardi è il titolo del progetto a cura di Nicolò Columbano che vede la partecipazione di Maria Grazia Bodio, Maurizio Giordo e Eleonora Giua.
31 OTTOBRE/22 NOVEMBRE Minimax
COSA ARCANA E STUPENDA
Il teatro di Giacomo Leopardi
A cura di Nicolò Columbano
con Maria Grazia Bodio, Nicolò Columbano, Maurizio Giordo, Eleonora Giua
"Cosa arcana e stupenda oggi è la vita" canta a mezzanotte il coro dei morti che apre il Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie, uno dei dialoghi teatralmente più efficaci del corpus delle ventuno Operette Morali, scritte da Giacomo Leopardi. Piccole commedie, egli le definisce al suo eterno e forse solo amico Pietro Giordani; piccoli capolavori tragici nella forma teatrale del dialogo potremmo dire noi oggi con lo scopo di volerne sottolineare la grandezza teatrale.
I protagonisti dei dialoghi sono a volte personaggi storici, sia dell’antichità come Sallustio, Plotino, Porfirio, sia della modernità, come Cristoforo Colombo, Niccolò Macchiavelli, Federico Ruysch, sia figure allegoriche come la Natura, l’Amore, la Felicità, il Dolore. Grazie alle Operette Morali Leopardi rielabora i grandi temi della filosofia classica, greca e latina, alla luce di un pensiero che agganciandosi all’illuminismo è in grado di gettare un ponte di significato capace di continuare a interrogare l’uomo di ogni tempo, come solo la grande letteratura drammatica riesce a fare: perché la Natura, sembra essere così indifferente al destino degli uomini? perché la bellezza dell’uomo è soggetta alla fragilità, alla malattia, alla vecchiaia? perché la morte? perché la felicità, intesa come desiderio di vita piena, è irraggiungibile? la vita pertanto ha senso? c’è un al di là che possa dare all’uomo la sua insopprimibile speranza di Felicità?
Il progetto teatrale "Cosa arcana e stupenda" a partire da questi interrogativi, si propone in particolare come una vera e propria incursione teatrale nell'opera di Giacomo Leopardi. Il pensiero del Leopardi che letto attraverso la lente del teatro, può finalmente lasciar cadere l'immagine stereotipata tardo romantica di un pensiero perennemente pessimistico (questa sì, triste eredità per qualsiasi studente di ogni ordine e grado che vi si accosti) e restituirne invece tutta la sua esplosiva ironia e giocosità.
Grazie al gioco del teatro l’obiettivo è quello di rendere più facilmente fruibili agli studenti, i temi fondamentali e le immagini che ne attraversano il pensiero.