Laboratorio teatrale a cura di Lisa Ferlazzo Natoli e lacasadargilla
Pratiche e riflessioni intorno a una fiaba contemporanea.
Pratiche e riflessioni intorno a una fiaba contemporanea.
Da Lunedì 21 a Sabato 26 novembre, ore 14-18
Domenica 27 novembre, ore 10-14
TEN Teatro Eliseo Nuoro
Caryll Churchill, la più grande drammaturga britannica vivente, rappresentata in tutto il mondo, scrive nel 2019 Gli amici di Barbablù. Come altre scrittrici prima di lei, Angela Carter, Alice Munro, Margaret Atwood anche la Churchill si confronta con la fiaba di Perrault e la figura di Barbablù e lo fa tracciando un nuovo finale della storia: una sorta di sequel della fiaba, in cui un gruppo di amici del protagonista, si trova per raccontare, ricostruire e commentare la scoperta delle atrocità commesse dall’amico. Un uomo insospettabile, gentile, divertente “a cui tutti volevano bene”. O forse no. A pensarci su c’è sempre stato qualcosa di sbagliato in lui, qualcosa di ambiguo. Qualcuno se ne era accorto già da tempo. Qualcuno, invece, ancora non ci crede. Ma soprattutto sono queste le domande che gli amici si fanno ora che televisioni e giornali e tutto il paese ne parlano: Avremmo dovuto accorgercene? Ma che cosa significa essere amici di un “mostro”? Solo chi è buono può avere degli amici?
Gli amici di Barbablù con le sue nove folgoranti pagine ci immerge nel nostro presente e ci spinge a riflettere su relazioni, questioni di genere, violenze e subalternità con tutto il loro portato ambivalente di fascino e paura; ci interroga sui meccanismi di narrazione e capitalizzazione dell’orrore: il voyerismo, la sovraesposizione e la strumentalizzazione che se ne fa: qual’ è il nostro rapporto con la violenza, chi sono le vittime e i carnefici? Viviamo in un tempo in cui giornali, media e social ci raccontano in maniera sempre più dettagliata e intima fatti di cronaca nera, ma perché siamo così sensibili e così terribilmente attratti dai delitti e dai racconti di cronaca?
Gli amici di Barbablù è scritto come un lungo dialogo frammentato, una conversazione ininterrotta, quasi un flusso di coscienza, di una, due, tre, tante voci. L’autrice non indica genere e età o provenienza sociale dei personaggi, ma la loro identità si chiarirà e verrà costruita a seconda del modo di parlare, del tono, dell’attitudine e di tutti gli inconsapevoli pensieri degli amici o le amiche di Barbablù. Il testo si compone – come spesso gli accadimenti delle nostre vite - di chiacchiere, opinioni, racconti e ipotesi sulla vicenda e su quell’uomo, Barbablù, che organizzava feste memorabili, era ricco, bello e appassionato di musica e uccideva tutte le sue mogli.
Il laboratorio è rivolto a giovani dai 14 ai 20 anni, per un massimo di 15 partecipanti. Sono necessari abiti e scarpe comode. Gli orari saranno concordati con i partecipanti il primo giorno. La giornata di lavoro prevede una fase di esercizi e giochi teatrali per creare il gruppo di lavoro e indagare e familiarizzare con lo stare in scena, per praticare l’ascolto e la relazione con lo spazio, col tempo, col testo e con chi osserva. Una seconda fase è dedicata al lavoro di riflessione e indagine a partire dai temi sollevati dall’opera di Caryll Churchill. Ai partecipanti sarà richiesto di raccogliere e proporre notizie di cronaca da raccontare, riscrivere, rappresentare, e soprattutto da incrociare e mixare con Gli amici di Barbablù. Ogni pratica, di scrittura, improvvisazione o rappresentazione, sarà esercitata sia in forma individuale, che collettiva.
CANDIDATURE a ten@sardegnateatro.it
TEN Teatro Eliseo Nuoro
Caryll Churchill, la più grande drammaturga britannica vivente, rappresentata in tutto il mondo, scrive nel 2019 Gli amici di Barbablù. Come altre scrittrici prima di lei, Angela Carter, Alice Munro, Margaret Atwood anche la Churchill si confronta con la fiaba di Perrault e la figura di Barbablù e lo fa tracciando un nuovo finale della storia: una sorta di sequel della fiaba, in cui un gruppo di amici del protagonista, si trova per raccontare, ricostruire e commentare la scoperta delle atrocità commesse dall’amico. Un uomo insospettabile, gentile, divertente “a cui tutti volevano bene”. O forse no. A pensarci su c’è sempre stato qualcosa di sbagliato in lui, qualcosa di ambiguo. Qualcuno se ne era accorto già da tempo. Qualcuno, invece, ancora non ci crede. Ma soprattutto sono queste le domande che gli amici si fanno ora che televisioni e giornali e tutto il paese ne parlano: Avremmo dovuto accorgercene? Ma che cosa significa essere amici di un “mostro”? Solo chi è buono può avere degli amici?
Gli amici di Barbablù con le sue nove folgoranti pagine ci immerge nel nostro presente e ci spinge a riflettere su relazioni, questioni di genere, violenze e subalternità con tutto il loro portato ambivalente di fascino e paura; ci interroga sui meccanismi di narrazione e capitalizzazione dell’orrore: il voyerismo, la sovraesposizione e la strumentalizzazione che se ne fa: qual’ è il nostro rapporto con la violenza, chi sono le vittime e i carnefici? Viviamo in un tempo in cui giornali, media e social ci raccontano in maniera sempre più dettagliata e intima fatti di cronaca nera, ma perché siamo così sensibili e così terribilmente attratti dai delitti e dai racconti di cronaca?
Gli amici di Barbablù è scritto come un lungo dialogo frammentato, una conversazione ininterrotta, quasi un flusso di coscienza, di una, due, tre, tante voci. L’autrice non indica genere e età o provenienza sociale dei personaggi, ma la loro identità si chiarirà e verrà costruita a seconda del modo di parlare, del tono, dell’attitudine e di tutti gli inconsapevoli pensieri degli amici o le amiche di Barbablù. Il testo si compone – come spesso gli accadimenti delle nostre vite - di chiacchiere, opinioni, racconti e ipotesi sulla vicenda e su quell’uomo, Barbablù, che organizzava feste memorabili, era ricco, bello e appassionato di musica e uccideva tutte le sue mogli.
Il laboratorio è rivolto a giovani dai 14 ai 20 anni, per un massimo di 15 partecipanti. Sono necessari abiti e scarpe comode. Gli orari saranno concordati con i partecipanti il primo giorno. La giornata di lavoro prevede una fase di esercizi e giochi teatrali per creare il gruppo di lavoro e indagare e familiarizzare con lo stare in scena, per praticare l’ascolto e la relazione con lo spazio, col tempo, col testo e con chi osserva. Una seconda fase è dedicata al lavoro di riflessione e indagine a partire dai temi sollevati dall’opera di Caryll Churchill. Ai partecipanti sarà richiesto di raccogliere e proporre notizie di cronaca da raccontare, riscrivere, rappresentare, e soprattutto da incrociare e mixare con Gli amici di Barbablù. Ogni pratica, di scrittura, improvvisazione o rappresentazione, sarà esercitata sia in forma individuale, che collettiva.
CANDIDATURE a ten@sardegnateatro.it