wE aRE iN dANGER è il risultato di un percorso di ricerca sonora condotto dal collettivo “Betty’s Turquoise Chain” che promuove la cultura “underground” di tipo elettronico-performativo. Nel periodo che va dal 2014 al 2018, il collettivo ha organizzato una serie di eventi nello spazio “Nuovo Panificio” nel quartiere di Villanova a Cagliari, in cui si è creata una vera e propria rete di artisti a livello internazionale.
Nato come incontro informale tra artisti del suono, si è successivamente trasformato in un evento a cadenza casuale di sperimentazione artistica multidisciplinare (musica, arti visive e performance).
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SPIRITI
Dalila Kayros: voce
Danilo Casti: Elettronica
Manuel Carreras: Luci
Spiriti di remota reminiscenza abitano spazi e architetture abbandonate. Residui di una memoria ancora impregnata dal desiderio di essere. Movimenti sonori si liberano nell'aria, echi lontani evocati da voci granulari. Frammentati i ricordi, frammentate le tracce sonore che gli accompagnano.
SPIRITI è un progetto sviluppato durante una residenza artistica nella galleria SPRITEN a SKIEN in Norvegia.
Dalila Kayros
Musicista, compositrice, ricercatrice vocale.
Dal 2013 attiva nella scena sperimentale italiana ed europea. Nel 2013 pubblica il suo primo album solista NUHK (dENrecords) e il secondo TRANSMUTATIONS [I] il 6 marzo 2018. Ha supportato artisti come Lydia Lunch e Author&Punisher.
Diverse collaborazioni con artisti come: Combat Astronomy, Yugen, Nichelodeon/inSONAR (Claudio Milano), Francesco Zago, Danilo Casti, Stefano Ferrian e altri. Oltre il suo progetto solista, è in attivo con il gruppo SYK, (definito da Ear Split come ''extreme avant-garde metal'') con il quale ha pubblicato l'album I-OPTIKON per l'etichetta HousecoreRecords di Philip H. Anselmo. SYK ha presentato il suo lavoro per tutta Europa condividendo anche il palco con la band Child Bite (Detroit)
Ha supportato artisti quali GODFLESH, Rotten Sound, Pssessed e altri. www.dalilakayros.com/
Danilo Casti
Danilo Casti, musicista e compositore elettroacustico in attività dai primi del 2000. Il suo percorso musicale inizia con il punk-hardcore, passando il noise, la glitch music, la musica acusmatica e la musica elettroacustica. Applica le sue ricerche musicali spaziando dal teatro di ricerca, alla danza contemporanea, al video e all’installazione. Partecipa a diversi festival di musica elettronica, teatro e danza in tutta Europa, negli USA, in sud est Asiatico e in Giappone. Ha collaborato con artisti da tutto il mondo sia nell’ambito musicale, teatrale e dell’audiovisivo. Ha organizzato la prima edizione del fe- stival EnToPan nel 2003 a Londra presso Foundry, del festival Multiversal EXP-OFF e la rassegna wE aRE iN dANGER a Cagliari.
www.danilocasti.com
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SALIS/FERRAZZA DUO
Il duo nasce dall’incontro tra Giacomo Salis, percussionista, e Marco Ferrazza, musicista elettronico. L’ambito di intervento è quello dell’improvvisazione radicale, all’interno del quale si relazionano suoni di altezza indefinita, suoni tessiturali, gestualità nonché la continua ricerca di forme sonore in divenire.
La qualità timbrica della performance scaturisce spesso dall’attività di imitazione-contrasto che i due esecutori praticano durante il concerto. In questo senso, un set essenziale, costituito da un floor-tom, un piatto e un laptop, non è solo una scelta della ricerca espressiva dei due musicisti, ma risulta essere funzionale al risultato sonoro complessivo, capace di essere al tempo stesso scarno e coinvolgente.
Giacomo Salis
Batterista e percussionista da sempre interessato al rapporto musica e immagine.
Ha fondato il progetto Lady Radiator, le cui sonorizzazioni del lungometraggio di David Lynch “Eraserhead”, sono state presentate in vari festival tra cui “Signal”, “Solo il mio nero”
e “L’ immagine del suono”. Parallelamente all’attività da percussionista e noiser, si occupa
di musica applicata e sonorizzazioni. Collabora con il regista Enzo Cillo, di cui ha curato la musica dei lavori “Slow”, “In the deep and dark part of the night”, “Light Night”, “ Ippodromo”, presentati in vari festival. Ha curato anche le musiche del cortometraggio “l’Autobus” di Giovanni Columbu, e del corto “Welcome Home” di Jule Körperich. E per, il teatro, le musiche dell’esito scenico di Caterina Ghidini dal titolo “ Dell’unico dell’alma amato oggetto” liberamente ispirato al mito di Orfeo ed Euridice. Attualmente collabora con il percussionista radicale Paolo Sanna in un progetto di ricerca timbrica e
improvvisazione non idiomatica. Con il suo progetto solista My Problem Child affronta lo
studio del cut-up sonoro e della ricerca noise elettronica creando spazi sonori destinati ad incontrare altri linguaggi con una particolare attenzione alla video-arte, l’installazione e il
teatro con un sound che oscilla tra dark ambient, noise, sperimentazione elettro-acustica.
Ha suonato tra gli altri con John Butcher,Dalila Kayros, Marcello Carro, Angelo Contini,
Luiz Rocha, Adriano Orrù , Silvia Corda, Stefan Schmidt, Luca Santini.
Marco Ferrazza
Compositore e performer di musica elettroacustica, Marco Ferrazza ha realizzato diversi brani acusmatici che sono poi stati eseguiti in vari festival internazionali di musica elettroacustica, e alcuni di essi sono raccolti in CD e pubblicazioni digitali. Altro aspetto del suo lavoro è la performance, l’esecuzione musicale dal vivo, nella quale i territori della sperimentazione si allargano ulteriormente, aprendosi al live electronics e all'improvvisazione.
Il punto di partenza della sua ricerca sonora sono sempre le registrazioni ambientali, cioè l'ampia fonte dei suoni concreti. Questi possono essere registrati in ambienti chiusi o all’aperto, in città o in luoghi naturali. La loro successiva manipolazione digitale porta spesso a costruire dei suoni che sono irriconoscibili rispetto alla fonte originaria, ma inediti dal punto di vista percettivo. Il lavoro performativo consiste quindi nell’ulteriore rielaborazione di tali materiali sonori, nel loro accostamento inedito e nella scoperta di nuove relazioni timbriche.
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L;ç°°ç
pseudonimo di Emanuele Balìa (pronunciato Lcc), è un musicista e artista poliedrico che mette in comunicazione diverse estetiche musicali a prescindere dal contesto di appartenenza, cercando un link tra sperimentazione e pop culture. �La sua pratica compositiva è influenzata dall’ utilizzo di diverse tecniche automatiche di generazione musicale, basate su algoritmi stocastici, caotici o di intelligenza artificiale. Il fine è quello di creare dei brevi “lotti sonori” o brani musicali, che racchiudano una forte identità musicale appartenente unicamente al metodo e istante di generazione (tempo-macchina).