Spazi naviganti #mediterraneo

Teatro Massimo Cagliari: 
Giovedì, 7 Maggio, 2015 - 21:00
Sabato, 9 Maggio, 2015 - 21:00
Mercoledì, 20 Maggio, 2015 - 21:00

Spazi naviganti 

Teatro Massimo sala M2

7 maggio ore 21.00
Hanna K.
di Costantin Costa Gavras
Francia, Gran Bretagna 1983

Teatro Massimo sala M2
9 maggio ore 21.00
Il giardino dei limoni
Un film di Eran Riklis
Israele, Germania, Francia 2008

Teatro Massimo sala M2
20 maggio ore 21.00
5 broken kameras
di Guy Davidi, Emad Burnat
Palestina, 2011

Tuffandoci nel mondo delle percezioni visive il cinema sembra strappare le dinamiche del conflitto alle loro architetture storiche. In collaborazione con la Cineteca Sarda vengono proposti tre film come tre buchi della serratura che spingono il cannocchiale verso tale realtà.

“Hanna K.” di Costantin Costa Gavras (1983), mostra i processi profondi che la sottrazione di identità (la casa) innesca nelle relazioni umane, nella forma dei nascondimenti, delle cancellazioni, delle rimozioni. Il conflitto ci mette nudi davanti a noi stessi, alla nostra presenza storica, e ci rende presenti alla scelta del guardare o del voltarsi dall’altra parte, del parlare o dello stare muti.

“5 broken kameras”, codiretto dal regista israeliano Guy Davidi e dal palestinese Emad Burnat - il contadino regista arrestato a Los Angeles in quanto palestinese quando vi si recò per la candidatura all’Oscar - mostra in modo più evidente il tema dello sguardo cancellato, anzi polverizzato nella nulla della giustizia.

“Il giardino di limoni”, del regista israeliano Eran Riklis (2008), gioca sul confine del conflitto, laddove persino una innocua “millenaria” pianta di limoni diventa metafora della profondità di un radicamento da rimuovere, ostacolo principale alla volontà di annientamento che si manifesta quotidianamente sui simboli dell’identità. Nell'incendio della guerra brucia per prima, fuori campo, la benzina che invade il campo lasciato vuoto dalla politica.

Antonello Zanda
 

In pari cun sa Cineteca Sarda ant a èssere propostas tres pellìculas chi nos ant a abèrrere is ghennas de su mundu chi leat cussèntzia visivamente.

Plunging into the world of visual perceptions, cinema seems to strip away conflicts' dynamics from their historical architectures. Three movies (presented in collaboration with Cineteca Sarda), as three keyholes, that allow a glimpse into those facts.