Venerdì, 28 novembre | Auditorium Biblioteca Sebastiano Satta
ore 18
Mauro Pusceddu, magistrato e scrittore, dialoga sul De Profundis di Salvatore Satta, uno dei testi più intensi e meno noti del grande giurista nuorese.
Scritto nel dopoguerra come una sorta di confessione interiore, il De Profundis è una meditazione sull’uomo e sul suo limite: la consapevolezza che il diritto, pur necessario, non basta a redimere la fragilità umana.
Con la sua doppia sensibilità di giudice e narratore, Pusceddu riflette sul confine tra legge e giustizia, tra colpa e responsabilità, tra la parola giuridica e la parola letteraria.
Dal pessimismo lucido di Satta — che vede nel diritto uno strumento precario, esposto alle debolezze dell’uomo — fino alle sfide del presente, in cui le garanzie democratiche appaiono di nuovo vulnerabili, la conversazione diventa un invito a interrogarsi su che cosa significhi davvero “fare giustizia”.
Attraverso la voce di un magistrato che è anche autore di romanzi e racconti, questa conversazione mette in dialogo il linguaggio della legge e quello della letteratura, là dove entrambi cercano la stessa cosa: una verità che non si esaurisce nel codice, ma abita nella coscienza.
con la collaborazione e la consulenza di ISTASAC Istituto per la Storia dell’Antifascismo e dell’Età contemporanea nella Sardegna Centrale e il supporto del Consorzio per la Pubblica Lettura Sebastiano Satta
