Io non farò la mia fine
Io non farò la mia fine
IO NON FARO' LA MIA FINE
Testo: Paola Atzeni
Regia: Nicolò Columbano
Con: Michela Atzeni, Edoardo Mario Capuano, Nicolò Columbano, Ornella D'Agostino
Scene: Tiziano Fario
Luci: Loïc François Hamelin
Suono: Giacomo Sanna
Costumi: Serena Trevisi Marceddu
Immagine: "Lotti di luna" di Leonardo Boscani
Produzione: Sardegna Teatro
Tu sai qual è la tua fine? Te la sei mai figurata nel teatro della tua mente e del tuo corpo? Ti sei mai sorpreso a scrutarne le tracce nei riflessi più nascosti del tuo sguardo?
La fine reclama il suo opposto: l'inizio. Due punti in uno che continuano a restare due: forse sarebbe meglio dire due zone, perché dell’inizio - così come della fine - non possiamo avere esperienza, in quanto eccedono il dominio della volontà. Due avvenimenti che, dal loro legame di tensione reciproca, generano lo spazio di quel movimento che chiamiamo vita, lo scandalo della vita di quell’animale noto come essere umano.
Nella Sardegna dei nostri giorni una giovane madre lotta e si ribella alle ipocrisie, all’immobilismo e al male che si annidano nella famiglia e nella società per donare al proprio figlio un futuro degno di essere chiamato ancora umano.
Le parole del testo Io non farò la mia fine della drammaturga Paola Atzeni, al di là del loro involucro, hanno in sé la forza di un appello che sa farsi universali e toccare alle viscere il tempo che attraversiamo, per scuotere le pretese di una ragione che, nelle sue varie figure (la Legge, la Madre, la Società), si pretende assoluta, indifferente e cieca allo scandalo della vita che sempre si offre nella bellezza della sua diversità.
Nicolò Columbano
In contemporary Sardinia, a young mother rebels against the hypocrisy, immobility, and evil that lurk family and society to give her son a future worthy of being called human. The words of the playwright Paola Atzeni have the strength of a universal appeal and shake the absoluteness claims of reason, indifferent and blind to the scandal of life that always offers itself in the beauty of its diversity.
In sa Sardigna de oe, una mama si bortat contra a s'ipocrisia, s'immobilidade e sos males de sa sotziedade pro pòdere donare unu tempus benidore de giudu a su fìgiu. Sos faeddos de Paola Atzeni tenent sa fortza de s'universalidade e tocant su tempus chi semus atressende, movende dae fundu resones chi parent assolutas, indifferentes e tzegas ananti de sa bellesa de sa vida chi si mustrat semper diferente.