REPLICHE STRAORDINARIE QUASI GRAZIA AL TEATRO ELISEO NUORO

 
Tutto pronto per il debutto in prima nazionale il 27 settembre ore 21.00, giorno del compleanno di Grazia Deledda al Teatro Eliseo di Nuoro, in replica come da previsione il 28 settembre sempre alle ore 21.
 
A queste date si aggiungono due repliche del 30 settembre alle ore 21 e il 1 ottobre alle ore 18.00, programmate straordinariamente per il sold-out del 27 e del 28.
 
La biglietteria del Teatro Eliseo Nuoro (TEN) è aperta dal lunedi al venerdi dalle ore 11:00 alle ore 19.00
I ticket sono acquistabuili anche online sul sito  boxofficesardegna.it 

 

Teatro Eliseo Nuoro 
27/28 settembre ore 21.00
30 settembre ore 21,00 e 1 ottobre ore 18.00 REPLICHE STRAORDINARIE

QUASI GRAZIA
di Marcello Fois
con Michela Murgia nel ruolo di Grazia Deledda
e Lia Careddu, Valentino Mannias, Marco Brinzi, Giaime Mannias
regia Veronica Cruciani
assistenza alla regia Lorenzo Terenzi
scene e costumi Barbara Bessi
assistenza scene e costumi Laura Fantuzzo
costumi tradizionali Rita Cossu
luci Gianni Staropoli - Loic Hamelin
Direttore di scena Marco Moledda
drammaturgia sonora Francesco Medda Arrogalla
fonico Giorgia Mascia
foto Alessandro Cani
scene realizzate in collaborazione con LARISO - Nuoro
produzione Sardegna Teatro

 


--- Comunicato stampa nazionale

QUASI GRAZIA

La mia idea, direi la mia ossessione, era che di questa donna, tanto importante per la cultura letteraria del nostro Paese, bisognasse rappresentare la carne. Come se fosse assolutamente necessario non fermarsi a una rievocazione “semplicemente” letteraria, quanto di una rappresentazione vivente. (Marcello Fois)

Con queste parole lo scrittore nuorese Marcello Fois evoca Quasi Grazia, il suo “romanzo in forma di teatro”, in cui viene immortalata la figura di Grazia Deledda in momenti cruciali della sua biografia: dalla ventinovenne indocile, alle prese con la sua Nuoro di inizio Novecento, passando per il distacco – tra correnti emotive alternate – dalla Sardegna, fino a quando, autrice controversa e di grande successo, ottiene il premio Nobel per la letteratura, il primo conferito a una donna italiana.

Come suggerito da Fois, Michela Murgia interpreta il personaggio di Grazia Deledda e nella rappresentazione vivente orchestrata dalla regista Veronica Cruciani, questa sovrapposizione viene radicalizzata e portata ai massimi termini. Così Cruciani scandisce le sue scelte: «La presenza di Michela Murgia, per la prima volta in scena, non è casuale; sarda, scrittrice e attivista per i diritti delle donne, era ideale per generare un effetto doppelganger, in cui la sua figura di donna contemporanea e quella della ragazza sarda del ‘900 si richiamassero continuamente come in un controcanto».

La forza del testo viene inoltre espressa e vivificata sulla scena dalla presenza di: Lia Careddu – anima storica del Teatro di Sardegna – nel ruolo della madre di Grazia, nonché Super Io severo; Marco Brinzi nei panni del devoto marito Palmiro Madesani e Valentino Mannias – Premio Hystrio alla vocazione 2015 – che snoda la sua interpretazione sui ruoli del fratello Andrea, di Ragnar, giornalista svedese e Stanislao, tecnico di radiologia.

La regista opera una scrittura scenica che indaga i diversi piani di rapporto tra realtà e atto creativo, restituendo una drammaturgia per quadri a partire dalla traccia del testo di Fois, su cui opera delle sezioni visionarie e immaginifiche, scaturite dall’incrocio con le novelle di Deledda, «tirando in campo tutto il suo immaginario onirico e portando una ventata di magia e di letteratura viva sulla scena»

L’operazione raccoglie una pluralità di talenti e assolve al compito politico di conferire voce a una scrittrice libera, controversa, emancipata – come rileva Michela Murgia: «È infatti evidente che Deledda per realizzare sé stessa abbia pagato, oltre ai sacrifici personali, anche un altissimo prezzo sociale: enorme su di lei la diffidenza radicale del mondo letterario italiano[...]La sua storia di determinazione personale è un paradigma non solo per le donne di tutti i tempi, ma per chiunque voglia realizzare un sogno partendo da una condizione di minorizzazione».

Constatata la necessità politica di fornire una genealogia femminile, composta dalle vite delle donne che hanno deviato dai percorsi imposti dall’egemonia maschile, Quasi Grazia raccoglie l’eredità della scrittrice sarda in una rappresentazione densa e originale, impreziosita inoltre dalle scene e dai costumi di Barbara Bessi, che riproducono e stilizzano uno spazio mentale, dalle sintesi sonore di Francesco Medda, in arte Arrogalla – che ha montato in chiave elettronica i suoni campionati dagli ambienti della Sardegna – e dal disegno luci composito di Loic François Hamelin e Gianni Staropoli.

 

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