Quasi Grazia al Salone del Libro di Torino

 

Il 10 maggio Quasi Grazia sarà protagonista al Salone Internazionale del Libro di Torino con un incontro nel pomeriggio (ore 14.30) tra Marcello Fois e Michela Murgia e con lo spettacolo prodotto da Sardegna teatro, in scena al Teatro Astra (ore 21) per Il Salone Off.

 

Spazio Duecento, Salone del libro

giovedi 10 maggio ore 14.30
QUASI GRAZIA - incontro

Michela Murgia e Marcello Fois presentano lo spettacolo di cui sono interprete e autore.

 

Teatro Astra, Torino

giovedi 10 maggio ore 21 (replica scolastica ore 10.30)
QUASI GRAZIA - spettacolo

di Marcello Fois
con Michela Murgia nel ruolo di Grazia Deledda
e Lia Careddu, Valentino Mannias, Marco Brinzi, Sofholo Koneregia Veronica Cruciani
assistenza alla regia Lorenzo Terenzi
scene e costumi Barbara Bessi
assistenza scene e costumi Laura Fantuzzo
costumi tradizionali Rita Cossu  
luci Gianni Staropoli - Loic  Hamelin
Direttore di scena Marco Moledda
drammaturgia sonora Francesco Medda  Arrogalla
fonico Giorgia Mascia 
foto Alessandro Cani
scene realizzate in collaborazione con LARISO - Nuoro 
produzione Sardegna Teatro

La mia idea, direi la mia ossessione, era che di questa donna,  tanto importante  per la  cultura letteraria del nostro Paese, bisognasse rappresentare la carne. Come se fosse assolutamente necessario non fermarsi a una rievocazione “semplicemente” letteraria, quanto di una rappresentazione vivente. (Marcello Fois)
 

Con queste parole lo scrittore nuorese Marcello Fois evoca Quasi Grazia, il suo “romanzo in forma di teatro”, in cui viene immortalata la figura di Grazia Deledda in momenti cruciali della sua biografia: dalla ventinovenne indocile, alle prese con la sua Nuoro di inizio Novecento, passando per il distacco – tra correnti emotive alternate – dalla Sardegna, fino a quando, autrice controversa e di grande successo, ottiene il premio Nobel per la letteratura, il primo conferito a una donna italiana.   

Come suggerito da Fois, Michela Murgia interpreta il personaggio di Grazia Deledda e nella rappresentazione vivente orchestrata dalla regista Veronica Cruciani, questa sovrapposizione viene radicalizzata e portata ai massimi termini. Così Cruciani scandisce le sue scelte: «La presenza di Michela Murgia, per la prima volta in scena, non è casuale; sarda, scrittrice e attivista per i diritti delle donne, era ideale per generare un effetto doppelganger, in cui la sua figura di donna contemporanea e quella della ragazza sarda del ‘900 si richiamassero continuamente come in un controcanto».

La forza del testo viene inoltre espressa e vivificata sulla scena dalla presenza di: Lia Careddu – anima storica del Teatro di Sardegna – nel ruolo della madre di Grazia, nonché Super Io severo; Marco Brinzi nei panni del devoto marito Palmiro Madesani e Valentino Mannias – Premio Hystrio alla vocazione 2015 – che snoda la sua interpretazione sui ruoli del fratello Andrea, di Ragnar, giornalista svedese e Stanislao, tecnico di radiologia.
 


La regista opera una scrittura scenica che indaga i diversi piani di rapporto tra realtà e atto creativo, restituendo una drammaturgia per quadri a partire dalla traccia del testo di Fois, su cui opera delle sezioni visionarie e immaginifiche, scaturite dall’incrocio con le novelle di Deledda, «tirando in campo tutto il suo immaginario onirico e portando una ventata di magia e di letteratura viva sulla scena»

L’operazione raccoglie una pluralità di talenti e assolve al compito politico di conferire voce a una scrittrice libera, controversa, emancipata – come rileva Michela Murgia: «È infatti evidente che Deledda per realizzare sé stessa abbia pagato, oltre ai sacrifici personali, anche un altissimo prezzo sociale: enorme su di lei la diffidenza radicale del mondo letterario italiano[…]La sua storia di determinazione personale è un paradigma non solo per le donne di tutti i tempi, ma per chiunque voglia realizzare un sogno partendo da una condizione di minorizzazione».

Constatata la necessità politica di fornire una genealogia femminile, composta dalle vite delle donne che hanno deviato dai percorsi imposti dall’egemonia maschile, Quasi Grazia raccoglie l’eredità della scrittrice sarda in una rappresentazione densa e originale, impreziosita inoltre dalle scene e dai costumi di Barbara Bessi, che riproducono e stilizzano uno spazio mentale, dalle sintesi sonore di Francesco Medda, in arte Arrogalla – che ha montato in chiave elettronica i suoni campionati dagli ambienti della Sardegna –  e dal disegno luci composito di Loic François Hamelin e Gianni Staropoli.

 

BIGLIETTI 10 € – ridotto 8 € Abbonati TPE e Carta Plus Il Circolo Lettori
http://www.salonelibro.it/