proiezione La stoffa dei sogni e incontro con G.Cabiddu

Ultima settimana di programmazione per la rassegna TENCINEMA al Teatro Eliseo di Nuoro organizzata da Sardegna teatro, Sardegna film commission, e Moderno srl.
Da giovedi a domenica dalle ore 15.00 alle ore 22.00 sarà ancora possibile visitare la mostra ALBA 1943 di Stefania e Cristina Ariu, in esposizione le opere e i bozzetti realizzati per il set del film L’Accabadora e ispirate all’arte delle Sorelle Coroneo – ingresso libero.

Sabato e domenica 10/11 giugno alle ore 18.30 e 21.30 ultima proiezione con LA STOFFA DEI SOGNI di Gianfranco Cabiddu che dopo il Premio come miglior sceneggiatura al David di Donatello è in nomination finale ai Globi d’oro.
Il 10 giugno, prima delle due proiezioni, presentazione e incontro con il regista Gianfranco Cabiddu

TENCINEMA tutta la rassegna (scopri tutta la rassegna)

 

Teatro Eliseo Nuoro - Calendario

10 giugno ore 18,30 e 21.30 - proiezione e incontro con  Gianfranco Cabiddu
11 giugno ore 18,30 e 21.30 - proiezione 

LA STOFFA DEI SOGNI
Un film di Gianfranco Cabiddu.
Con Sergio Rubini, Ennio Fantastichini, Alba Gaïa Kraghede Bellugi, Renato Carpentieri. genere:
Genere: Drammatico
Italia, Francia 2015.
durata 101 min

Una tempesta scaraventa sull'isola dell'Asinara un gruppetto eterogeneo di naufraghi: quattro camorristi, le due guardie che li stavano accompagnando in penitenziario, e i quattro membri di una compagnia teatrale di giro. Tre dei camorristi decidono di spacciarsi per teatranti, con l'aiuto (riluttante) del capocomico Oreste Campese, per sfuggire alla cattura da parte del direttore del carcere. Ma De Caro, il direttore, è uomo diffidente, e sospetta subito che la compagnia Campese ospiti qualcuno dei carcerandi sopravvissuti al naufragio.

 

dall’8 all’11 giugno ore 15.00/22.00 - ingresso libero

ALBA 1943
20 anni di carriera di un' artista vissuta solo nella finzione cinematografica di Enrico Pau

di Stefania e Cristina Ariu
allestimento: Pietro Rais

Le opere e i bozzetti realizzati per il film L’Accabadora dalle sorelle Ariu realizzate e ispirate al lavoro delle sorelle Coroneo

Lo studio di Alba è uno dei luoghi del mio film L’Accabadora a cui sono sentimentalmente più legato. Alba è la contrazione di Albina, che era il nome di una delle due sorelle Coroneo, l’altra era Giuseppina,  due artiste cagliaritane che lasciarono con le  loro opere un segno profondo sulla storia dell’arte della nostra isola, opere  che affascinarono artisti importanti, cito per tutti Giò Ponti,  e misero insieme l’eleganza della forma,  che rimodulava  con  un’idea originalissima certi motivi della tradizione,  e insieme  la memoria della guerra, dei bombardamenti che devastarono la nostra città. Una “ferita” che segnò profondamente la loro vita di artiste appartate, e che segnò le  loro ultime  opere: lancinanti e piccole statuine di legno e tessuto piegate dal dolore e dalla solitudine. Nello studio di Alba dovevano esserci, nell’idea mia e della sceneggiatrice Antonia Iaccarino, una sintesi dei tanti motivi pittorici ed estetici che hanno influenzato il film e  ne hanno segnato la genesi. Nello studio di Alba ho voluto segnalare tutta la mia passione per i grandi pittori sardi del passato, per l’eleganza delle loro sperimentazioni nel campo delle arti applicate, per un luminismo che rivelava e fissava nei loro quadri una Sardegna più sognata che reale. 

Cristina e Stefania Ariu sono anche loro due sorelle,  ed  è una singolare coincidenza. Mi sono avvicinato al loro studio grazie a Pietro Rais, primo assistente dello scenografo de L’Accabadora Marco Dentici, che mi ha segnalato la potenza e  l’originalità del loro segno che si rivela in tante opere dove danno forma a un materiale nobile come l’argilla, che vive poi la sua metamorfosi nella ceramica. Dal nostro primo incontro sono nate tante suggestioni, è stato un lavoro affascinante: provare a  ricostruire lo studio di un’artista cagliaritana degli anni quaranta. Loro hanno riletto certi motivi e le ragioni, anche quelle più drammatiche, dell’arte delle sorelle Coroneo, ma non solo, hanno reinventato un universo di segni che contengono e propongono una sintesi di certe forme plastiche, dei cromatismi, degli stili di tanti magnifici artisti che in quegli anni operavano in città e nell’isola, una fioritura di talenti forse irripetibile. Lo hanno fatto con grande originalità, come in passato facevano certi poeti che fra loro si citavano, prendevano un verso, lo plasmavano, lo rimodellavano, lo rendevano loro,  più nuovo, diverso, ma in fondo simile. (Enrico Pau)

 

Ticket singola proiezione
intero 7€
ridotto 5€
ticket speciale minori 18 3€ 
 

La mostra Alba 1943 è a ingresso libero

ticket promozione Museo Nivola 3€
ticket promozione Museo MAN 3€