Now is New: l'arte viene dal futuro (Ars Futura)

Teatro Massimo Cagliari: 
Mercoledì, 19 Ottobre, 2016 - 21:00

 

Focus sui nuovi linguaggi con il festival “Now Is New” - che fin dal titolo svela un'attenzione particolare verso artisti e compagnie che interpretano in maniera interessante e originale la complessità del presente, in chiave onirica e grottesca, lirica o crudelmente realistica.
CeDAC Sardegna e Sardegna Teatro aderiscono alla rete InBox a sostegno del nuovo teatro, e (il CeDAC) al network Anticorpi XL dedicato alla giovane danza d'autore, per dar voce a poetiche contemporanee, ospitando le opere di coreografi, registi e drammaturghi emergenti.
Una vetrina proiettata sul futuro, in cui si intrecciano teatro e danza, con una rosa di titoli che affrontano temi ardui e cruciali – la memoria e l'identità, il male di vivere, la follia, le relazioni, i sentimenti – in una chiave personalissima e avvincente.
Sei “pezzi facili” - selezionati attraverso le due importanti reti – da offrire al pubblico isolano in un'anticipazione dell'arte del futuro. 

Sardegna Teatro e CeDAC
TEATRO / selezione In-Box
19 ottobre ore 19.00
20 ottobre ore 10.30

Teatro Massimo - Sala M2
LAB121

l'insonne
liberamente tratto da “Ieri” di Agota Kristof
regia Claudio Autelli
drammaturgia Raffaele Rezzonico e Claudio Autelli
con Alice Conti e Francesco Villano
scene e costumi Maria Paola Di Francesco
luci Simone De Angelis
suono Fabio Cinicola
responsabile tecnico Giuliano Bottacin
assistenti alla regia Piera Mungiguerra e Andrea Sangalli
voce registrata Paola Tintinelli
organizzazione Monica Giacchetto e Camilla Galloni
comunicazione Cristina Pileggi
co-produzione CRT Milano e LAB121

spettacolo vincitore In-Box 2015
selezione Visionari Kilowatt Festival 2015

Alcuni ricordi sono stampati per sempre nella nostra memoria.
Altri rimangono sepolti per anni in posti impensabili del cervello per poi riaffiorare all’improvviso, per chissà quale associazione, cristallini come non ce ne fossimo mai liberati. Altre volte ancora, invece, rimane soltanto una sensazione, un colore, un gusto o un’immagine sgranata.
In questi casi la nostra immaginazione comincia a colmare i vuoti della memoria, attraversa la soglia del passato, entra dentro un’immagine del passato, la contempla, la particolareggia, capita che si perda in questo gioco di riviviscenza, o meglio, che si abbandoni a rivivere certi istanti. Involontariamente si costruisce un altro tempo, una pausa nel normale fluire dal passato al presente. Come in un autunnale pomeriggio d’infanzia chiusi nel salotto di casa a guardar fuori dalla finestra, impalpabilmente ci si concede una seconda possibilità.
Agota Kristof ha lasciato il suo paese d’origine durante la rivoluzione Ungherese contro il regime sovietico. Fuggita con il marito e la figlia in fasce in Svizzera, ha lavorato per anni in una fabbrica di orologi. Qui ha imparato il francese e cominciato a scrivere i suoi romanzi nella nuova lingua. Ha sempre definito la sua scrittura una menzogna, un tentativo fallito di scrivere la propria storia, troppo insopportabile da raccontare.
La storia di Sandor è il suo ultimo romanzo.

 

CeDAC
serata progetto residenze in Sardegna

21 ottobre - ore 21:00
Spazio T.Off – Officina delle Arti Sceniche

Compagnia Circadì
bizart


Una Creazione di: Circadì!

Drammaturgia : Lucrezia Maimone (IT)
 In scena : Lucrezia Maimone, Sebastián Sobrado
 Messa in scena : Roberto Magro
 Disegno luci : Ivano Cugia! Scenografia : Circadì
 Costumi: Cinzia Medda, Stefania Dessì! Collaborazione all'allestimento : Teatro MoMoti (IT)! Fotografia : Federica Liseni, Roberto Curridori
 Realizzazione Video : Federica Liseni
 
 
Amministrazione e coproduzione : ZEROGRAMMI teatro danza
 Coproduzione : ZEROGRAMMI teatro danza, ASMED Balletto di Sardegna!
 Contributo alla produzione e residenze : TersicoreaT.Off – Officina delle arti sceniche
 
 
Con il sostegno di : Regione Piemonte, MIBACT Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo.

Bizart, l'ultima creazione di Lucrezia Maimone e Alvaro Sebastian Perez Sobrado approfondisce il ruolo dell'artista circense in cui si intrecciano le tecniche di circo, danza e teatro contemporaneo. Partendo dal precedente lavoro "En otro tiempo", un viaggio ironico tra circo, danza, acrobatica e giocoleria, la compagnia spagnola Cie Circadi in coproduzione con Zerogrammi di Torino e Asmed di Cagliari, ha proposto una nuova pièce in cui confluiscono la straordinaria creatività dei due danzatori-coreografi e le discipline artistiche dell'arte scenica circense. Attraverso le proposizioni coreografiche mediante il corpo, le sue manipolazioni, i gesti, i movimenti, i due attori-danzatori creano e smontano gli stereotipi della vita di coppia tra grande senso dell'umorismo e dramma esistenziale. La coppia, metafora dell'istituzione, si sfalda tra noia e routine alla ricerca dell'identità dei due individui che le danno vita. La coppia esiste fuori dal tempo, è indifferente all'orologio biologico, perché "finché morte non vi separi".
Malinconici, sottoposti inesorabilmente al tempo vengono dal tempo trasformati nei loro progetti, e in oggetti, di cui essi stessi si impossessano impietosamente, reciprocamente, insensatamente.
Il sogno, l'illusione, il gioco, l'ebbrezza, uniche scappatoie per ritornare individui, con le proprie ambizioni, la percezione di sé. Corpi inebriati di rinnovata vitalità che diventano unici e che, insieme, si tengono in equilibrio, si incastrano, volteggiano nell'aria come trottole, sorridono, si fidano, l'uno dell'altro."

 

Sardegna Teatro e CeDAC
TEATRO / selezione In-Box

22 ottobre ore 19.00
Teatro Massimo - Sala M3

Zaches Teatro
pinocchio
liberamente ispirato a “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” di Carlo Collodi
dedicato al Maestro Nikolaj Karpov

regia e drammaturgia Luana Gramegna
scene, luci, costumi e maschere Francesco Givone
musiche originali Stefano Ciardi
con Gianluca Gabriele, Giulia Viana, Enrica Zampetti
collaborazione alla drammaturgia Enrica Zampetti
tecnico del suono Dylan Lorimer
realizzazione costumi Anna Filippi
promozione e organizzazione Isabella Cordioli
una produzione Zaches Teatro 2013/2014
con il sostegno di Fondazione Sipario Toscana Onlus, della Regione Toscana, di Kilowatt Festival e de IMacelli di Certaldo

Vincitore del premio Migliore attrice (Giulia Viana) e Best stage visualization (Francesco Givone) al 22.International Festival of Children’s Theatre Subotica (Serbia)
 

Ci troviamo in un Teatro di Marionette dismesso, in un luogo dal sapore incantato, a raccontare una storia che vede come protagonista proprio un burattino, creato di proposito per calcare le scene. A ben vedere, però, c’è un curioso ribaltamento in atto: anziché essere i pupazzi a rappresentare gli esseri viventi sono invece gli esseri umani, gli attori, a rappresentare dei burattini.
Ad accompagnarci in questo mondo liminale, frontiera magica tra sogno e realtà, è la figura enigmatica della Fata-bambola turchina, che si anima, con movimenti plastici e un fare straniato, per raccontare le peripezie di Pinocchio. È lei la narratrice-manipolatrice della storia che, usando costantemente trucchi teatrali, guida Pinocchio nelle sue avventure- disavventure iniziatiche.
L’intento dello spettacolo è ritrovare quella forza originale del testo che nel tempo si è perduta, quell’atmosfera un po’ polverosa e usurata, ma anche cruda e ironica.

 

CeDAC
DANZA / serata “Anticorpi EXPLO – tracce di giovane danza d’autore”

22 ottobre ore 21.00
Spazio T.Off – Officina delle Arti Sceniche
C&C Company

tristissimo
con Carlo Massari e Chiara Taviani
disegno luci  Iro Suraci
musica Richard Wagner - Tristan und Isolde Prelude; Jean-Philippe Rameau - Tristes apprêtes pâles flambeaux; Rick James - SuperFreak
regia/ coreografia C&C
foto Veronica Billi
partner ufficiali  Pim Off, Ballet National de Marseille, Next 2014
e con il supporto di Danzarte, Residenza Idra, Istituto Italiano della Cultura di Edinburgh, U.O.T, La pergola Monaco.

Premio alla scrittura coreografica Tersicorea/Corto in Danza Sardegna 2012 (IT)
Premio Speciale della Giuria al "Premio Roma Danza 2015" (IT)
Premio della Giuria a "Les Lendemains qui Dansent 2016" (FR)

“Un giorno perfetto, un mondo perfetto, poi d'improvviso tutto si storce.
Sembra una tragedia, lo spunto per un prologo, un fatto di cronaca, la fine di un mondo, del mondo. Tutto per mano dell'uomo...per proclamazione di libertà, di conquista, interesse, bellezza.
Ci siamo chiesti cosa rende tristi, cosa ci ammazza.
Che forma ha questa tristezza, cosa fa ai nostri corpi e alle nostre testoline bionde.
Abbiamo scoperto che esiste il blu monday una sorta di mega depressione mondiale, che non esistono tragedie a lieto fine né tanto meno guerre senza caduti... E andiamo avanti...”
Tristissimo è il secondo capitolo di uno studio delle compagnia chiamato “La trilogia del dolore” con l'intenzione di approfondire e scoprire il linguaggio della compagnia attraverso gli spunti e la storia di un “temone universale” quale “il dolore”.
Tristissimo nasce con l'ascolto del preludio dell'Opera di Wagner “Tristan und Isolde”, per poi derivare in una personale elaborazione del sentimento di tristezza, sconfitta, morti banali, ripetute, ridicole.
La ricerca di un punto malinconico, triste, un po sfuocato, capace di raccontare senza sovrastare i sentimenti e le storie di ognuno, una comune depressione dimensionale.
Wagner ebbe come mecenate Ludwig secondo di Baviera che gli commissiono opere e lavori per accompagnare la sua tanto amata depressione. Ludwig dichiarato pazzo mori in mezzo alle partiture di Wagner, costui, dichiarandogli grazia eterna non smise di comporre pezzi destinati ad un più che mai attuale e riconoscibile sentimento malinconico.

 

Sardegna Teatro
TEATRO / selezione In-Box

23 ottobre ore 17.00
Teatro Massimo - Sala M3
La Società dello Spettacolo

 

gianni
ispirato alla voce di Gianni Pampanini
di e con Caroline Baglioni
supervisione alla regia Michelangelo Bellani - c.l.Grugher
assistente alla regia Nicol Martini
luci Gianni Staropoli
suono Valerio Di Loreto
organizzazione Mariella Nanni
produzione La Società dello Spettacolo
residenze artistiche Auditorium Santa Caterina (Foligno InContemporanea) - L'arboreto - Teatro Dimora di Mondaino
si ringraziano Stefano Romagnoli, Barbara Pinchi, Fabrizio Corvi e la famiglia Baglioni per il sostegno e la collaborazione.

vincitore Premio Scenario per Ustica 2015
vincitore In – Box 2016

Avevo circa tredici anni. Mio padre tornò a casa e disse che era arrivato il momento di occuparci di Gianni. Era un gigante Gianni. Alto quasi due metri, ma a me sembravano tre e nella mia mente è un film in bianco e nero. Gianni sembra oggi un ricordo lontano, ma era lontano anche quando c’era.
Era lo zio con problemi maniaco-depressivi che mi faceva paura. Aveva lo sguardo di chi conosce le cose, ma le ripeteva dentro di sé mica ce le diceva. Fumava e le ripeteva dentro di sé.
Gianni non stava mai bene. Se stavamo da me voleva tornare a casa sua. Se stava a casa sua voleva uscire. Se era fuori voleva tornare dentro. Dentro e fuori è stata tutta la sua vita. Dentro casa. Dentro il Cim. Dentro la malattia. Dentro al dolore. Dentro ai pensieri. Dentro al fumo. Dentro la sua macchina.
E fuori. Fuori da tutto quello che voleva.
Non aveva pace Gianni. Ogni centimetro della sua pelle trasudava speranza di stare bene. Stare bene è stata la sua grande ricerca. Ma chi di noi non vuole stare bene?
Nel 2004 in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette dove Gianni ha inciso la sua voce, gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, detto la sua tristezza.
Per dieci anni le ho ascoltate riflettendo su quale strano destino ci aveva uniti. Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei ascoltato solo venti anni dopo. E improvvisamente, ogni volta mi torna vicino, grande e grosso, alto tre metri e in bianco e nero.

 

CeDAC
DANZA / serata “Anticorpi EXPLO – tracce di giovane danza d’autore”

23 ottobre ore 19.00
Spazio T.Off – Officina delle Arti Sceniche

shelter
di e con Fabio Novembrini e Roberta Racis

Shelter è una danza cerimoniale
Shelter è un’intuizione rabdomantica
Shelter è una topografia aneddotica

Un uomo e una donna approdano esitanti in uno spazio nuovo,insieme scoprono una geografia empatica ed emotiva,costruiscono codici gestuali e comportamentali, si guardano e si lasciano guardare, nel tentativo di lasciare una traccia,si abbandonano e immaginano un rifugio.
E’ possibile lasciare un pezzo di se e costruire una traiettoria comune ascoltandosi?
Sappiamo ancora abitare il mondo circostante, il nostro corpo, il corpo degli altri?
Sappiamo ancora guardare?