La nonna dei rifugiati

Le immagini dei profughi ospitati nei campi al confine tra Grecia e Macedonia, si susseguono tristemente da mesi, siamo ormai abituati a vedere migliaia di persone che vivono in condizioni discutibili, e attendono di poter passare la frontiera. Ma, fortunatamente, non esistono solo storie drammatiche e tristi, questa situazione al limite dell’umano sta creando episodi di solidarietà e altruismo.

Panagiota Vasileiadou è una signora greca di 82 anni che ospita a casa sua profughi che altrove sono costretti dietro recinti di metallo in condizioni precarie.

“Questa vecchia donna ha reso la nostra vita più facile. La sua generosità rappresenta il popolo greco” racconta Baraa, di origine irachena, che ha trovato rifugio insieme alla sua famiglia tra le mura della casa di questa nonnina.

In questi ultimi mesi nonna Panagiota ha accolto centinaia di profughi e ha donato loro cibo, vestiti e ha condiviso con loro la sua pensione da 450 Euro al mese.
La sua generosità ha radici profonde: lei stessa è stata una profuga durante la Seconda Guerra Mondiale, “La nostra casa è stata bruciata, l’unica cosa che c’era rimasta era la camicia da notte che indossavamo quando la casa è andata a fuoco”.
La generosità di questa donna ha fatto si che crollassero non solo le barriere fisiche ma anche quelle linguistiche, ad 82 anni comunica con gesti e sorrisi con persone che non parlano la sua lingua.
Abbattere i muri con il sorriso e la solidarietà è un gesto da imitare, e l’esempio di Panagiota dovrebbe essere una lezione per tutti noi. 

Valentina Bifulco