Human per MigrArti - il progetto di Sardegna teatro

Le cronache italiane ogni giorno raccontano le storie di migranti in fuga dalle guerre e dalle carestie in cerca di un approdo sulle coste italiane. Chi sono quegli uomini e quelle donne? Quali sono le ragioni che li hanno spinti a lasciare la loro terra? Lo spettacolo Human di Marco Baliani e Lella Costa nasce dalla volontà di raccontarne l'”odissea ribaltata”. Partendo dalle epopee classiche, gli autori compongono un puzzle multietnico a più voci, interpolando reminiscenze epiche, storiche e politiche con le vicende pulsanti e dolorose degli esuli contemporanei per toccare il conflitto come se le storie narrate fossero già mito. Al centro lo spaesamento comune, quell’andare incerto di tutti gli umani in questo tempo.

Insieme a loro quattro giovani attori sardi selezionati su oltre 200 domande: Noemi Medas, Elisa Pistis, Luigi Pusceddu e David Marzi. Il musicista Paolo Fresu per le musiche e lo stilista Antonio Marras per i costumi. Una giovane azienda sarda ha realizzato il diario di bordo www.progettohuman.it, grazie al quale il progetto è gia seguito e sviluppato in tutta Italia.

Scaturito dalla riflessione sul ruolo dell’arte e specificamente del teatro nella crisi, lo spettacolo Human è una co-produzione di Sardegna Teatro e Mismaonda. Human ha l’intento di restituire al Teatro il ruolo sociale e costruzione di comunità che ha avuto fin dalle sue origini e debutterà a Ravenna Festival l’8 luglio 2016.

particolare della scena di Antonio Marras

Sardegna teatro ha sviluppato però un rapporto di coinvolgimento dei migranti già dal riconoscimento quale unico TRIC sardo, ha attuato una politica di riduzione dei prezzi e di avvicinamento al teatro, invitando i migranti a partecipare gratuitamente in molteplici serate durante la stagione teatrale e coinvolgendoli in diversi progetti di danza, teatro e costruzione di comunità: Multitud (progetto di costruzione di comunità nell’ambito del Festival 10nodi, della coreografa uruguaiana Tamara Cubas), Everything and anything.

Ha istituito un programma di cooperazione con diverse organizzazioni locali attive nell’integrazione multiculturale per attivare un confronto sul futuro di una città sempre più contaminata e integrata e per capire che ruolo può avere il teatro nelle politiche dell’integrazione. I lavori si sono aperti a ottobre 2015, con una tavola rotonda cui hanno preso parte istituzioni, esponenti di associazioni, volontari e rappresentanti delle comunità straniere in Sardegna.

Da qui prende corpo il progetto Human per MigrArti, nato in un’isola dal passato (e presente) fatto di migrazioni, posizionata al centro del Mediterraneo e fulcro simbolico di flussi di persone da e verso l’Europa; che ha presenti nel territorio diversi centri di accoglienza.

Il progetto è stato selezionato dal Mibact nell’ambito del progetto MigrArti.

Human per MigrArti si configura come un percorso culturale, artistico e sociale intrapreso insieme ai migranti. Un progetto di accoglienza già nel suo farsi. Le testimonianze dirette, i brandelli di vita vissuta, le narrazioni tramandate da coloro che si sono spostati da una riva all'altra confluiranno in Sonnai laboratorio con esito finale a cura di Davide Iodice, il laboratorio Mestieri Migranti, il diario di bordo progettohuman.it e NOIS il tg dei migranti per i migranti.

Davide Iodice ha iniziato in marzo ad incontrare un gruppo formato da attori locali, homeless e rifugiati (circa 50 persone in totale) in un progetto di costruzione di comunità. Sonnai il nome del laboratorio svolto in collaborazione con la Caritas locale,  che è anche la quarta tappa di un processo di ricerca e creazione sui “sogni degli ultimi”che Iodice ha avviato nel 2010 nel dormitorio pubblico di Napoli e che da allora ha articolazioni e sviluppi diversi in varie città, in Italia come all’estero, producendo ogni volta un’opera originale ispirata alle persone e al tessuto sociale del luogo ospitante: un percorso di ricerca e creazione su sogni, incubi e visioni del contemporaneo.

Un altro laboratorio parte del progetto è Mestieri migranti un percorso di affiancamento nei settori tecnici dello spettacolo dal vivo per uno scambio di competenze tra i tecnici del Teatro Massimo di Cagliari e i migranti, finalizzato all’impiego di questi ultimi.

Insieme a queste, un progetto di comunicazione NOIS il Tg dei migranti per i migranti un notiziario di informazione web realizzato in collaborazione con Eja tv (Street tv che ha sede al teatro Massimo) che divulga notizie utili per l’accesso ai servizi, la formazione e l’integrazione, con lo sguardo sempre rivolto ai fatti che coinvolgono i migranti e i loro paesi d’origine. Il progetto prevede quattro puntate pilota in onda dal 26 aprile al 14 di giugno, su ejatv.com, sardegnateatro.it e progettohuman.it.
 Grazie ad un blog ed una pagina Facebook le comunità interagiscono in modo diretto, commentano, scambiano opinioni e raccontano le loro storie. Si parla anche di servizi dedicati alla persona, approfondimenti culturali, letteratura e cinema in lingua originale. L’intento è attivare dei ponti tra le culture attraverso la lingua delle comunità coinvolte.
Tutte le puntate (26 aprile – 4 maggio – 11 maggio – 14 giugno) sono multilingue e sottotitolate in inglese.
Nella conduzione del Tg sono coinvolti otto stranieri (Libano – Russia- Ucraina – Senegal – Benin – Cina – India)
La sigla del TG ha il contributo musicale dell’artista sardo di fama internazionale Gavino Murgia.

Nelle puntate ha ampio spazio la rubrica “NOIS dal Mondo”, con contributi dall’estero. Scopo del progetto è approfondire e indagare le migrazioni attivando un processo di partecipazione dei migranti di qualunque nazionalità essi siano, persino italiana.

Il Tg è realizzato con il patrocinio e il supporto del CISP (Centro Internazionale Sviluppo dei Popoli), di Liberos, Karalettura, Cagliari Social Radio, di Entulas Intercultura, Comunita Palestinese In Sardegna,
Associazione Oci,
Associazione Alfabeto Del Mondo,
Associazione Corno D'africa, e di molte associazioni di volontariato che gestiscono centri d'accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo.


PRIMA PUNTATA: http://www.youtube.com/watch?v=EwAY0obovso

BLOG: http://www.teatrostabiledellasardegna.it/blogs/nois-tg-migranti

PAGINA FACEBOOK: http://www.facebook.com/NOIS-Tg-dei-Migranti-212684539099873/

Inoltre, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato (20 giugno) Sardegna teatro insieme alla Regione Autonoma della Sardegna organizzeranno Nois – La Sardegna che accoglie, una giornata di tavole rotonde con istituzioni, rappresentanti di comunità, associazioni. Confronti e proiezioni video intervallate da The Syrian Monologues di Ashtar Theatre a cura di alcuni attori del Teatro di Sardegna e un buffet a cura dei ristoranti etnici della città. Tutta la manifestazione andrà in onda in diretta streaming con uno speciale di Nois tg dei migranti che si allargherà agli ospiti della giornata.

L’obiettivo e la sfida di Sardegna Teatro consiste nell’inserirsi attivamente nel contesto sociale, prima ancora che artistico, creando un dialogo interculturale che coinvolge in prima persona chi si riconosce in un concetto di identità non statica e insensibile al mutamento, ma dinamica e plastica, che rispecchia la multiculturalità e la fluidità, da sempre elemento comune ai popoli mediterranei. Trasformare il Teatro Massimo di Cagliari in un luogo non autoreferenziale, che si proietta verso l’esterno attraverso azioni di rete e costruzione di partenariati con le reti internazionali e nazionali, le associazioni e i gruppi informali del territorio.

Con la scelta di concorrere al riconoscimento di Teatro di Rilevante Interesse Culturale, il Teatro di Sardegna ha cominciato, nel 2015, a costruire una casa più forte, con professionalità in grado di iniziare un percorso di reale trasmissione di competenze, per rendere il ricambio generazionale un’azione convinta, scevra da mode ed effetti usa e getta. Vuole ripensare le modalità di produzione dei contenuti, ridefinire le priorità e mettere a punto nuovi percorsi, scommettendo sulla produzione artistica e sulla instaurazione di un clima creativo dato dalla convergenza di più linguaggi, media comunicativi e attori sociali che raccolgano le forze innovative del nostro tempo.