​Nino!Nino! di Sonya Orfalian

Teatro Massimo Cagliari: 
Venerdì, 12 Maggio, 2017 - 21:00

Le Salon de Musique - La via della seta,  XVI edizione 2017

Teatro Massimo - sala M2 alle ore 21

Venerdì 12 maggio ’17
​Nino!Nino!
di Sonya Orfalian
Musiche di Riccardo Giagni
Voce recitante, Graziano Piazza

Nell’ottantesimo anniversario della scomparsa di Antonio Gramsci, Suoni & Pause propone il melologo di Sonya Orfalian.
La visione internazionalistica di Gramsci, di antiche origini albanesi, lo porta a concentrarsi con generosa passione su questioni dolorose che riguardano altri popoli, genti lontane e spesso dimenticate. Tra queste, gli Armeni e il loro genocidio.

Ingresso intero € 10,00 studenti € 7,00

 

Il 2016 è stato l'anno del 125° anniversario della nascita di Antonio Gramsci, mentre il prossimo 27 aprile saranno trascorsi ottant'anni dalla sua scomparsa: un'occasione duplice per ricordare una delle figure centrali della cultura e della storia politica del nostro Paese. Un'occasione, anche, per contribuire a far conoscere alle giovani generazioni italiane l’universalità, la profondità e l’alto valore morale ed educativo del suo pensiero e delle sue riflessioni: un pensiero che si è esercitato non soltanto su aspetti della civiltà politica italiana ed europea in un'epoca segnata dalle tragedie della Storia, ma anche sui destini e le vicende di popoli e di culture lontane dalle nostre contrade.

Il progetto che presentiamo oggi, e che si propone di dare un contributo alla diffusione e alla attualizzazione delle idee originali del grande pensatore e uomo politico sardo, ha al suo centro la lettura scenica di un testo - accompagnato da suoni e da immagini proiettate -  che intende collegare alcuni spunti della riflessione gramsciana al nostro presente, segnato fortemente dall'incontro e, talvolta, dalla collisione tra popoli e  dimensioni culturali diverse a confronto nelle società in cui viviamo.

Gramsci, di antiche origini albanesi, non disdegna di occuparsi di temi universali e la sua visione internazionalista lo porta a concentrarsi con generosa passione anche su dolorose questioni che riguardano altri popoli, genti lontane e spesso dimenticate. Tra questi, anche gli Armeni e il loro genocidio.

Il melologo è interpretato da una voce recitante in scena, accompagnata da suoni, musica e proiezioni di immagini, e ha una durata di circa quaranta minuti.